Nel corso della vita puoi incontrare diversi maestri. Ognuno di loro avrà qualcosa da insegnarti, ma i valori che impari dai genitori ti resteranno per sempre. Grazie agli insegnamenti di papà Livio ho imparato e sono quella che sono oggi.
Nessun libro e neppure tante parole, papà Livio ha impartito lezioni con i fatti, con gli esempi messi in pratica ogni giorno, da quando sono nata.
E’ durante il periodo di vendemmia che riaffiorano tutti i suoi insegnamenti, ciò che sono e che sto mettendo in pratica, lo devo a lui.
Ricordo di quando mi raccontava che tornato dal Canada, dove ha vissuto per 12 anni, era riuscito a mettere da parte una somma sufficiente per acquistare dei terreni limitrofi alla cantina di suo padre. mio nonno Gino.
Era motivato ed entusiasta di far crescere il luogo in cui era nato e a cui era legato per tradizione e sentimento.
E ce l’ha fatta, per un po’ le cose sono andate a gonfie vele, finché il destino non si è messo di mezzo.
Era riuscito in pochissimo tempo ad allargare il giro dei clienti e far conoscere il nome Seganfreddo tra i viticoltori.
Si era sposato da meno di un anno e mio fratello Alberto aveva appena 20 giorni quando avvenne il fattaccio.
Papà cadde dall’albero di un ulivo e restò in carrozzella per uno schiacciamento alle vertebre.
Gli avevano diagnosticato un’invalidità del 97%, non poteva più camminare in modo eretto e anche solo pochi passi erano per lui come una scalata in ferrata: faticosissima.
Per qualcuno sarebbe stata la fine, ma non per Livio.
Non è mai riuscito a spiegarmi come ha fatto a rialzarsi in piedi e riacquistare gran parte della sua mobilità.
Forza di carattere, testardaggine, orgoglio, forse tutte e tre le cose messe assieme, d’altronde ci somigliamo un po’ e credo che siano queste le caratteristiche che ci accumunano e che ho imparato da papà Livio.
Ricordo che quando fu in grado di guidare, mi portava con lui a cercar clienti in montagna.
Il suo modo di fare public relation era per l’epoca piuttosto ortodosso, oggi è studiato nei migliori corsi di comunicazione.
Partivamo con la macchina piena di bottiglie di vino, da lasciare come assaggio ai ristoratori o ai proprietari di malghe e trattorie e poi restava con loro a chiacchierare della vita, dei valori della famiglia raccontando aneddoti e storie a me sconosciute, che però mi facevano sempre ridere.
La maggior parte di loro diventava un nostro cliente e alcuni di loro li serviamo ancora.
Sono cresciuta tra la vite e il buon vino e questa azienda mi appartiene come il mio sangue.
Diventando grande iniziai a osservare le altre cantine, il loro modo di comunicare, di crescere e farsi conoscere. Sentivo dentro il bisogno di creare un brand, più contemporaneo, giovane, frizzante, al passo con i tempi.
Così proposi a mio papà il mio progetto.
La sua risposta era sempre e solo una: guadagnati il tuo spazio lavorando.
Era questa la lotta fra noi: io l’innovazione rifiutata dalla tradizione che lui rappresentava.
Non riuscivo a fargli capire che i valori della famiglia, della vite, le tradizioni non sarebbero state stravolte, anzi la mia rivoluzione si basava proprio su questo: tradizione innovativa.
All’ennesimo rifiuto decisi di partire per l’Australia con l’intento di viverci e andare per la mia strada. Seguivo marginalmente l’azienda di famiglia, ma da lontano era difficile.
Quando si ammalò seriamente, decisi di rientrare in Italia, non potevo lasciarlo solo.
Gli ultimi anni della sua vita gli sono stata accanto, il 7 luglio sono 3 anni da quando non c’è più e non mi sono mai pentita un secondo di essere tornata per lui.
La svolta della cantina è nata da un bivio, in una notte: si cambia o si chiude.
Con la mia famiglia abbiamo deciso che eravamo abbastanza forti per cambiare così da Azienda Agricola Seganfreddo nasce AL MONTE DI LIVIO, in suo onore.
Quello che ho imparato da papà Livio è di mettermi in gioco in prima persona, di avere perseveranza e grinta, non mollare mai neppure se i tempi sono duri o la fatica si fa sentire.
Oggi sarebbe fiero di noi, di me, le vendemmie sono toste come lo erano quando le facevamo insieme. Ci si alza all’alba e non c’è tempo per nient’altro, mentre si vendemmia.
Facciamo tutto ancora a mano, selezionando i grappoli uno ad uno, perché solo i migliori formeranno i nostri vini.
Ho voluto raccontare questa storia, piuttosto “intima”, perché tu possa conoscermi meglio, di quello che ho imparato da papà Livio ne vado fiera, spero ti sia piaciuta.
Ciao
Gloria